Le teleangectasie, conosciute comunemente con il termine di “capillari dilatati” colpiscono prevalentemente il sesso femminile e rappresentano non solo una problematica estetica ma anche di salute. In alcuni casi le teleangectasie possono accentuarsi causando anche fastidi come bruciore e prurito.

Le terapie flebologiche

In base ai risultati emersi dall’esame clinico effettuato in occasione della prima visita, è possibile ricorrere a diversi trattamenti:

• Scleroterapia
• Rimozione laser

Scleroterapia

Per eliminare le teleangectasie vengono iniettati sottopelle dei farmaci ad azione sclerotizzante che provocano il collasso e la chiusura della parete capillare, con la conseguente scomparsa della colorazione rosso-bluastra dei capillari e delle venule dalla superficie della pelle.

Il trattamento sclerosante è sicuro, efficace e minimamente fastidioso grazie all’utilizzo di aghi ipodermici monouso con un calibro molto ridotto. Nei pazienti particolarmente sensibili la terapia può essere preceduta dall’applicazione di una crema anestetica. Il trattamento viene eseguito in ambulatorio e il numero di sedute varia a seconda del quadro clinico e dell’estensione dell’area da trattare.

Rimozione laser

Il trattamento laser viene utilizzato con successo nel trattamento dei capillari degli arti inferiori grazie alla sua non-invasività. La tecnica sfrutta l’effetto dei raggi laser sulle vene per favorirne la coagulazione o la distruzione delle pareti capillari e delle vene superficiali.

Ciascuna seduta ha una durata di circa 20-30 minuti e, in alcuni casi, possono essere consigliate delle sedute di mantenimento a distanza di un paio d’anni.

Un’altra tecnica per il trattamento delle teleangectasie degli arti inferiori è la TRAP-terapia che rigenera le pareti dei capillari anziché chiuderle.